Raffiche di vento





Ogni

prima volta

è un punto

sulla linea

del tempo.



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Io lascio che le cose passino e si sfiorino...perché non sono
in grado di comprenderle..



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Le stelle soffuse trattengono il respiro.
I fuochi d'artificio hanno dato all'aria zolfo.
Il cielo, dopo i finti lampi, è ancora più buio




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cambiare forma
immagine, sostanza
cambiare pensieri
emozioni, ricordi




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Ti dirò segreti bellissimi
che non dirai a nessuno,
i miei anni, la mia vita sconosciuta,
diamanti dal marciapiede dove c'erano dei vetri rotti
come questi guai che sto lasciando al vento
come zaffiri su un camion
che corre verso la fine.


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il traguardo si porta via ogni cosa



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La paura
viene a farmi
visita.
Senza
che la cerchi.
Devo accoglierla
farla parlare
e sudare.
Farle capire
che deve scendere
dal suo scalino.
Può smettere
di spaventare.
Cambiare vita
e tornare a respirare.
Basta che si guardi
alle spalle
e vedere
che dietro di lei
il mondo
non ha mai smesso
di giocare



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Ho visto l’elemosinante

tendermi la mano vuota

e non ricevere nulla.

E mi sono rivisto io

tendere la mano piena

e non trovare nessuno

che la riceva.


Per questo amo la notte.

Perché sorvola sui dettagli


e non si sofferma sui particolari



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Il tuo sorriso migliore stropicciato dai momenti duri che ti sono successi parla di te
e di come sei riuscita a difenderti da tutto questo.



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E' solo una questione di onestà intellettuale
- disse - ripiegando con cura il giornale.
La luna splendeva alta in cielo
e a trovarci qua in basso
non ci si credeva davvero.
In tempi come questi - disse -
non c'è legge che vale.
In tempi come questi il peggio
è diventato normale.




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Lacrime sulla pelle.
Proiettili nello stomaco.
È un massacro di sorrisi.
Nessun morto, milioni di feriti.



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Il nostro gioco non finisce
per questo lo stupore è un demone che ci rapisce..
finché c'è qualcuno che s'affida all'intuizione
rilancia i dadi e avanza di un'altra posizione.



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Sui sentimenti va scritto "maneggiare con cura ", perché quando vanno in frantumi schizzano schegge taglienti che si conficcano ovunque





 

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Non bastano
squadra, riga o compasso
affinché la vita
prenda misura.
Attimo per attimo
l'equazione non è
identica né il risultato
prevedibile.
Calendari di numeri
irrazionalmente spuntati
sul battere di metronomi
impazziti
al palpito
rubato a una
combinazione Bacio-Carezza.
La caduta nella
grazia descrive parabole
irreligiosamente
pudiche; il cuneo
d'un triangolo deforme
spazza via
residui di sbadigli.
Noia che non
è quantificabile o puoi
racchiudere in diagrammi
di Eulero Venn.
Poesia frazionata
nella solitudine di un
numero
primo, incapace di lacrime,
quindi invidiato.



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Se un giorno vedessi anche UNA SOLA persona che fa o dice qualcosa di insolito, mi aiuterebbe a tirare avanti.
Invece sono stantii, grigi. Non c'è slancio. Occhi, orecchie, gambe, voci ma... niente. Rinchiusi dentro se stessi, si prendono in giro, fingendo di essere vivi.






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Io sono ladro. Lo confesso.
E ho rubato uno sguardo
dal finestrino dell’auto in corsa.
... Ho trafugato nel volto di una passante
appena si è voltata.
Sono ladro e me ne accuso.
E ho rubato i suoi dolci occhi nel bar in piazza.
Le rose delle sue gote. L’ingrata grazia.
Ho rubato il suo corpo, intravisto
tra i corridoi del supermercato,
mentre attendevo alle casse.
Sono un ladro a piede libero
(chi mi ferma? Che pena mi spetta?).
E ho rubato le arance dal cesto
della guardiana delle oche
solo con gli occhi.
Sono il ladro di sguardi
dai visi e dalle guance.
Uno sguardo si chiama “non più”,
un altro “può darsi”.
Sono forme, storie
che passano e non esistono.
Nel loro dare e prendere.
Battere e levare.
Esche di inviti e divieti.
Esperanto di tutte le lingue.
Voragini da vertigini.
Trangugio sguardi randagi.
Rasoiate a bruciapelo.
Un viavai ne incrocio
trapassarmi come dardi
serpeggianti in fiamme.
Questo poco mi basta.
Ricco di codeste pocherie
(per te eresie).
Pieno del non ho.
Contento di non possedere.
Ladro di sguardi.



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Alfabeto
al contrario.
Faticoso
riuscirci
malgrado
da piccoli
ne conosciamo
i tasselli.
Alfabeto
al contrario.
Come la vita
al contrario.
Ogni passo
a ritroso
lento
e delicato
per combaciare
l'orma
andata.
Andiamo
avanti
a memoria
convinti
di saper
vedere
come continua.
È la memoria
che guida
il futuro





 

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Dicono che sia meglio

accendere una candela

che maledire l’oscurità.

Non senti facendolo

la gioia che mi nasce?

Follia? Semplice filosofia!

Spicchio che mi spalanchi.

Cresce il buio e

ti scemano le forze.

Soffia la notte

coi venti contro

ma non ti smorza

finché ti difendo.

Feci una candela

con la cera che c’era.

Non ricordo d’averla accesa.

A lungo l’ho guardata

nell’attesa del tuo ritorno.

E immaginavo il lucignolo

bisbigliasse con l’ombra.

Mentr’io ardevo con la fiamma tesa

che mi spalmava il calore nel viso

e mi diede più compagnia d’un sole.

Oh potessi riprenderti

senno col sonno!

Come uno stoppino la luce

prende da un altro stoppino.

Desiderio era una volta

attendere sotto le stelle

che i soldati tornassero

vivi dalla guerra. Salvi.

Non oserò spegnerti candela!

Neanche uscendo dal buio

all’incontro del giorno

più prospero e facondo.




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