parole nella mareggiata


  

Aver compreso i miei fallimenti mi consente di non essere un fallito


 
  ̡ ̡̡̡ ̡ ̴̡ı̴̡̡ ̡͌l̡̡̡̡ ̡̡̡,



Uno di questi giorni
me ne andrò via,
lascerò queste strade deserte
ai musicisti, ai poeti,
ai vagabondi e agli ubriachi,
e ai mendicanti che ne conoscono
gli antichi segreti
e degli uomini elemosinano
le perdute malinconie.
Me ne andrò via uno di questi giorni
a regalare al vento le mie certezze
che in queste strade muoiono ogni giorno;
ti lascerò parole
e polverose tracce sul mio viso
ti lascerò un respiro che non muore
e tutta la mia vita.
 


 
  ̡ ̡̡̡ ̡ ̴̡ı̴̡̡ ̡͌l̡̡̡̡ ̡̡̡,



La breve teoria dei rimorsi rappezza
il silenzio sottratto ai precipizi
di certe distese ferme
sulle fenditure di luce e non attendo ora
la vendita all’incanto di una bocca
atteggiata a sogno perché mi è impossibile
decifrarne quelle pieghe che forse furono sorrisi.
Ma insistere  insistere vanamente sul bianco
delle pagine, tralasciandone i margini,
è come sfiorare una mattinata che si apre
senza senso compiuto.
Resta, inesplicabile più del futuro,
la malizia del sogghigno rimandato
dalla tazza caduta senza incertezze,
sicura del preciso assetto di ogni brandello
visibile oltre il rilievo degli occhi.
Quale equivoco, allora, si origina dai tremori
prima del temporale; quale lingua lambisce
scarti di sonno dalle sorgenti delle dita
così mi spiego il turbinio effimero
di un bacio trattenuto a stento
tra le scintille senza tregua che smuovono
clamori insopportabili di zazzere color fiamma
e di mani questuanti trame di chiarore.
Resta lampante che la metrica, in questo modo, mi si sputtana.

 
̡ ̡̡̡ ̡ ̴̡ı̴̡̡ ̡͌l̡̡̡̡ ̡̡̡,

 
Salutai la mia gamba.
Si vedeva il sole,
per me fu notte artificiale.
Un attimo prima
esplodevo al pensiero
di toccare quel gioco.
Anni dopo
e ancora esplodo
visitato dall’assurdità.
Capita che rifletta
e mi domandi il perché.
Semplice. Destino.
(E a chi altri la colpa?)
Come inveire
su chi non posso vedere.
Dove sparare
se intorno a me solo innocenti.
Povero destino,perdonami.
Ti scaglio la mia rabbia
anziché ringraziare Dio
per le prove che mi concede....
Intanto agli antipodi
persone maledicono il destino
per un posto macchina e lodano Dio,
per il Natale di pace e armonia
concesso ai propri fratelli.



 
  ̡ ̡̡̡ ̡ ̴̡ı̴̡̡ ̡͌l̡̡̡̡ ̡̡̡,


Voglio una hostess che mi indichi le vie di fuga. SEMPRE !
 




̡ ̡̡̡ ̡ ̴̡ı̴̡̡ ̡͌l̡̡̡̡ ̡̡̡,





Ritrovo tracce rinchiuse in un libro
tra le tante scartoffie della mia esistenza
migliaia di pagine che hanno sconfitto la polvere.
Leggo i miei giorni macchiati d'inchiostro
in alcuni tratti sbiadito
in altri talmente inciso
da trapassare il foglio.
Tocco spazi vuoti
che raccontano di me
quello che non voglio ascoltare.
E ancora sento parole
soffocate l'una dall'altra
mi graffio l'anima nel liberarle
per cercare di salvarle.
Ma leggère librano
le pagine bianche del mio domani
e nel timore di appesantirle
e privarle del volo
mi spengo nel vento
mi sciolgo in inchiostro
colando in migliaia di schizzi
con il rosso del sangue
il verde degli occhi
il bianco della pelle
il blu dei miei sogni
in espansione dell'anima
fino alle porte del sole
bruciando la vita
in amplesso di fuoco.





̡ ̡̡̡ ̡ ̴̡ı̴̡̡ ̡͌l̡̡̡̡ ̡̡̡,
 






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